12 e 13 Ottobre 2019
È uno degli interventi più
complessi da gestire, per il numero di persone - appartenenti a diversi
enti - da coordinare e per le incognite sul luogo e le condizioni di chi si
perde o si trova in difficoltà, senza poter comunicare precisamente la propria
posizione e condizioni. Con l'obiettivo di ottimizzare tempi, modalità
operative e soprattutto cooperazione, si è tenuto questo fine settimana un maxi
addestramento tra enti preposti alla ricerca dei dispersi in ambiente ostile e
impervio.
Centoventi soccorritori tra
sabato e domenica si sono distribuiti sulle aree designate dai coordinatori,
per procedere alle operazioni previste a seconda degli scenari ipotizzati.
Dodici aree sabato per 4 ricerche e un recupero alpinistico, 7 aree domenica
per 5 ricerche, un recupero in parete e un soccorso in grotta. Vasta la
superficie indagata dalle 21 squadre scese in campo, compresa la grotta
Tanzerloch dove è stato simulato il ferimento di uno speleologo. I soccorritori
hanno potuto contare per i trasferimenti rapidi e puntuali sugli elicotteri
della Guardia di finanza Sezione aerea di Bolzano, un NH500 e un AB 412, e del
14° Nucleo elicotteri Carabinieri di Belluno, un AB 412, che hanno
elitrasportato le squadre imbarcandole dal campo base, fissato al Centro
polifunzionale di Gallio, per sbarcarle nelle zone di ricerca loro affidate,
provvedendo domenica anche al loro recupero, mentre sabato sono rientrate con i
mezzi di terra.
Sabato sera, in base alle
criticità emerse al termine della prima giornata, è stata ricalibrata la
programmazione della giornata successiva e oggi le problematiche segnalate dai
partecipanti sono state cancellate dalle migliorie apportate. Unica difficoltà,
presente peraltro ovunque, la comunicazione, che spesso risente dell'assenza di
copertura telefonica diffusa e di ponti radio adeguati, nonché di un'unica
frequenza unificata per tutti gli enti coinvolti. Anche la parte sanitaria,
come quella affidata alle unità cinofile, ha avuto grande rilievo. Il sindaco
di Gallio, Emanuele Munari, ringraziando volontari, in primis il Soccorso
alpino di Asiago, organizzatore dell'evento, e forze dell'ordine, ha auspicato
di poter ospitare in futuro altri addestramenti. Il Delegato del Soccorso
alpino delle Prealpi Venete Alberto Barbirato ha espresso la propria
soddisfazione per l'esito dell'esercitazione.
Hanno
preso parte alla due giorni le Stazioni del Soccorso alpino della XI
Delegazione Prealpi Venete e della VI Delegazione speleologica, il Soccorso
alpino della Guardia di finanza di Cortina e Auronzo di Cadore, i Carabinieri
di Vicenza, l'Associazione nazionale del Carabinieri, i Carabinieri forestali,
la Protezione civile di Roana.
Dal 04 Al 06 Ottobre 2019
La 5°esercitazione regionale di Protezione civile
dell’Associazione Nazionale Carabinieri Lombardia è iniziata venerdì mattina
4/10/2019 nell'area concessa dalla Comunità Montana nel comune di Barzio con l’alzabandiera
dedicato ai due agenti della polizia di Stato assassinati a Trieste.
In campo oltre trecento volontari
di cui circa 160 appartenenti all'Associazione Nazionale Carabinieri, inoltre
presenti Soccorso Alpino Stazione della Valsassina,Croce Rossa. AIB Valsassina
e CCv Lecco.
Venti tende per la “tre giorni”
per ospitare i volontari, la cucina da campo nazionale mantenuta attiva h12 per
soddisfare i volontari al rientro dalle missioni. Un campo indipendente per
essere di fondamentale appoggio nel malaugurato caso che anche questa parte
della Valsassina dovesse essere flagellata da dissesti che, solo poche
settimane fa, ha messo in ginocchio la cittadina di Casargo.
Le unità cinofile appartenenti al
coordinamento nazionale sono state impiegate in uno scenario di ricerca che
consisteva nella ricerca di una donna runner scomparsa nella giornata di
venerdi sull'alpe Cova a 1.400 mt slm, che dopo una corsa d'allenamento non ha
fatto rientro. Impegnate 14 unità supportate da nostri operatori,da tecnici del
Soccorso Alpino e dai Servizi Speciali di Croce Rossa.L'evento è partito nella
notte di venerdì con l'impiego delle Uc Molecolari che hanno dato indicazioni
dell'area di bonifica, sabato mattina sono intervenute le ucrs Anc provenienti
da Lombardia,Veneto e Abruzzo per bonificare i settori pianificati da COR e TER
del CNSAS. La ricerca si è conclusa con il ritrovamento del disperso e il
recupero in quanto ferita, intorno alle 15,00.
Ringraziamo tutti i partecipanti e gli enti che hanno appoggiato l'ottima riuscita dell'evento.
Ringraziamo tutti i partecipanti e gli enti che hanno appoggiato l'ottima riuscita dell'evento.
Ricerca a Gambellara
Articoli di Giornale
Ricerca a Nevegal
Ricerca a Marsan di Marostica
25 agosto 2016 – Il Gazzettino
Quattro volontari di Marostica con quattro cani in soccorso ad Amatrice tra le macerie del convento di suore
MAROSTICA – (Cs) Ad Amatrice e negli altri luoghi colpiti dal terremoto operano molte realtà di soccorso veneto. Tra queste anche il Coordinamento regionale di volontariato e Protezione Civile del Veneto, Secov, dell’ Associazione Nazionale Carabinieri. Quattro unità cinofile sono partite già ieri per Amatrice per un intervento a supporto notturno e per la ricerca di persone sotto le macerie. «I cani – spiega Marco Carlesso, di Nove, presidente dei volontari di protezione civile dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo di Marostica – sono tra i migliori di quelli a disposizione dell’associazione nazionale carabinieri e fanno parte del nucleo Anc di Marostica». In tutto i cani in dotazione all’associazione veneta sono 32, quattro quelli “marosticensi” partiti per ora per il Lazio. Con loro i volontari dell’Anc, tra cui quattro facenti parte del gruppo di Marostica, che raggruppa operatori e volontari di tutti i comuni del Marosticense.
Ne ha dato notizia il vicesindaco Simone Mattesco che viene costantemente tenuto aggiornato da Carlesso. I cani hanno operato e stanno operando con continuità alternandosi per tutta la notte e continuando il servizio anche da questa mattina tra le macerie del convento di suore nella zona rossa di Amatrice. «Non conosco i nomi dei quattro volontari partiti con i cani – spiega Mattesco – ma posso solo dire che sono volontari “nostri”, ovvero del gruppo di protezione civile scaligero: i confini dell’associazione non corrispondono a quelli del comune, ma i volontari provengono da tutto il territorio. Lo stesso presidente Carlesso ad esempio è di Nove. Posso dire che l’amministrazione è orgogliosa di questo gruppo, altamente specializzato, che ha anche addestrato i cani nel modo migliore».
Emergenza a Montemonaco
06 Giugno 2015 – Il Giornale di Vicenza
Auto nel canale, tre angeli del soccorso salvano donna
BASSANO. In viaggio nel Rodigino, per un’esercitazione su macerie con i propri cani, salvano una donna finita con l’auto nel canale, che stava per essere inghiottita dall’acqua col suo barboncino. Ancora un minuto e sarebbe morta annegata. Protagonisti tre bassanesi, tre volontari del Nucleo Cinofilo da Soccorso ANC (Associazione nazionale carabinieri), che fanno parte del 184° Nucleo di protezione civile dell´Unione del Marosticense. Si tratta di Paolo Bruno di Molvena, presidente del Nucleo, il primo a gettarsi nel canale, l’istruttore cinofilo Damiano Bordignon, di Rosà, e Ermanno Forcato di Pozzoleone. Tutti formati sul primo soccorso, anche nella specialità fluviale con un corso effettuato di recente in Valbrenta.
Questa mattina dopo le 8 stavano viaggiano lungo la superstrada Transpolesana per raggiungere il campo base a Trecenta, quando hanno notato l’auto nel canale, dall’altra parte della riva. Alle urla dei presenti “c’è una persona, è ancora dentro” si sono lanciati subito in acqua, alta circa un metro e settanta, trascinandosi a fatica sul fondo melmoso per raggiungere la persona in difficoltà. La donna (del posto) aveva perso conoscenza ed era in uno stato di choc, intrappolata nell’abitacolo già colmo di acqua, bagnata ormai all’altezza viso. Con il livello che continuava a salire e il rischio imminente che la vettura, già obliqua, si inabissasse. E con il timore che vi fosse anche un bimbo: sul sedile posteriore c’era infatti un seggiolino, che ha fatto pensare alla presenza di un figlio, poi esclusa dagli stessi cinofili che hanno scandagliato tutta l’auto. Un intervento effettuato mettendo in atto tutte le procedure del caso, soprattutto per non creare ulteriori conseguenze all’automobilista, ma in estrema velocità. Una corsa contro il tempo per riuscire a spostare la ragazza a peso morto, in continua instabilità a causa del fondo scivoloso. Un intervento per questo ancora più difficile, ma riuscitissimo, con la donna che è stata imbarellata, all’arrivo del Suem, e portata al vicino ospedale. Salvo anche il suo barboncino. Sul posto era presente anche Vito Sitran, coordinatore tecnico del Nucleo cinofilo da soccorso a livello Veneto, impegnato col gruppo bassanese nell’esercitazione al campo base Rodigino. Oltre agli operatori del Suem sono intervenuti sul posto anche i vigili del fuoco, per il recupero della vettura, e i carabinieri di Badia Polesine.
06 Marzo 2015 – Treviso Today
L’uomo ha 80 anni, lo cercano da ieri sera carabinieri, vigili del fuoco e volontari.
Ritrovato vivo dopo 12 ore
BORSO DEL GRAPPA. Chi l’ha visto? È stata una pattuglia dei carabinieri di passaggio a riconoscere e ritrovare, alle 15 circa, N. P.., l’ottantenne di Romano d’Ezzelino scomparso ieri dall’abitazione della figlia a Borso, dopo essere uscito per una passeggiata alle 17.
Stava camminando all’altezza del Golf club di Cavaso del Tomba. Le sue condizioni sono buone, ma in via precauzionale è stato accompagnato al Suem di Crespano per i controlli del caso. Rientrano quindi le squadre del Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa che da ieri sera lo stavano cercando, affiancate oggi da quelle delle Prealpi Trevigiane, assieme a carabinieri e vigili del fuoco. Sul posto, oltre al Centro mobile di coordinamento, un’unità cinofila molecolare del Soccorso alpino e le unità cinofile dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Marostica e del Corpo forestale dello Stato. Presenti anche i volontari della Protezione civile di Crespano del Grappa.
20 gennaio 2015 – VicenzaReport
Una di quelle notizie che fa sempre piacere dare. E’ stato premiato il gruppo cinofilo di soccorso di Nove, i cui cani erano stati i protagonisti, nel luglio del 2013, del salvataggio di una uomo di 70 anni, vicentino, rimasto prigioniero per due lunghi giorni in un pozzo nei pressi di Conco, a quattro metri di profondità. Fu provvidenziale, appunto, l’intervento del Nucleo cinofilo da Anc Veneto, con sede a Nove, che ora viene premiato con il “Progetto Trainer cani eroi 2015”, voluto dall’azienda Nova Foods di Castelgomberto che porta da cinque anni si impegna per dare visibilità al soccorso a quattro zampe e al ruolo che occupa nella società moderna.
Il riconoscimento è arrivato dopo un’attenta selezione, da parte della commissione esaminatrice, di una ventina di realtà cinofile presenti sul territorio nazionale nei vari ambiti d’azione, dal salvataggio all’accompagnamento di persone disabili alla pet-therapy. “Un premio che ci rende orgogliosi e che incentiverà il gruppo ad impegnarsi ancora di più nell’attività” è il commento di Paolo Bruno, presidente del Nucleo cinofilo da soccorso dell´Associazione nazionale carabinieri, che ha il centro di formazione in Valle Santa Felicita, a Romano D’Ezzelino, e che si occupa dell’addestramento e dell’utilizzo di cani per la ricerca di persone disperse in superficie o sotto le macerie.
“Attività come questa – ha spiegato il coordinatore tecnico del gruppo cinofilo Vito Sitran – richiedono costanza, impegno, studio e soprattutto tempo, perché è fondamentale riuscire ad intervenire su qualsiasi tipologia di terreno e scenari, utilizzando tecniche e attrezzature specifiche, muovendosi con dinamismo e proL’impegno richiesto, per i quattro istruttori brevettati, per i nove soccorritori cinofili operativi, i sette in formazione e i quattro logistici, è continuo, sia per la formazione che per gli interventi. la dice lunga anche il numero di ore di lavoro maturate nel 2014 dai volontari di protezione civile: 1.800 in totale, incluse le partecipazioni alle esercitazioni internazionali, a quelle nazionali e agli stage.
“Dal punto di vista operativo – spiegano ancora gli uomini del gruppo cinofilo – non sono mancati i risultati. Il 20 luglio 2014 c’è stato il salvataggio di un 82enne rodigino, di Salara, che si era allontanato da casa da due giorni e che il fiuto dei cani bassanesi ha rinvenuto in stato confusionale in un campo di mais. Il 30 ottobre l’individuazione, a Marostica, di un 80enne che per cercare funghi era finito per imprigionarsi dentro un albero cavo, dove è stato ritrovato assiderato. Una quindicina in tutto le richieste di intervento a cui hanno risposto i volontari, e tra queste il Bomba day di Vicenza e le ricerche, a Monteviale e dintorni, di Maria Pia Forestan”.
31 ottobre 2014 – Corriere del Veneto
Va a funghi e si incastra nell’albero Resta per sette ore dentro un pioppo
Trovato a tarda sera nelle campagne attorno a Marostica
MAROSTICA (Vicenza) Si è arrampicato su un albero di pioppo per raccogliere funghi ed è scivolato all’interno del tronco, completamente cavo. E lì vi è rimasto per oltre sette ore, fino a quando i cinofili della protezione civile Anc dell´Unione del Marosticense lo hanno trovato, a tarda sera. E allora sono intervenuti i vigili del fuoco per recuperarlo. Si è conclusa nel migliore dei modi la disavventura di una cercatore di funghi, un 75enne di Marostica. L’incidente si è registrato attorno alle 15 di giovedì ma l’allarme della scomparsa è stato dato solo nella serata dai familiari, preoccupati perché non lo avevano visto tornare a casa.
Perlustrando la campagna circostante, i cinofili da soccorso dell´Associazione Nazionale Carabinieri Veneto sono riusciti ad individuarlo intorno alle 22, in località Palazzon. I vigili del fuoco sono quindi interventi condue squadre tra cui diversi operatori SAF (speleo alpini fluviali). Dopo una prima valutazione delle condizioni dell’anziano, che risultava cosciente, ma impaurito e infreddolito, hanno ampliato il varco della cavità dell’albero e approntato le attrezzature tecniche per il recupero della persona. L’uomo dopo essere stato imbragato è stato sollevato, e così liberato dalla sua prigionia durata oltre sette ore.